Ovviamente sono andato a vedere l’ultimo film di Star Trek, ma ho aspettato un giorno e mezzo per poter digerire la visione prima di scrivere qualcosa.
JJ Abrams è un uomo di marketing dello show biz, l’ha dimostrato in varie occasioni ed è un furbacchione. Fino a un mese dal lancio del film ha spergiurato che non fosse un reboot della serie per avere il consenso dei fan più convinti (gli unici che pendevano dalla sue labbra da un anno e mezzo), che saranno pure dei rompicoglioni, ma sono anche quelli che tengono vivo il franchise con la partecipazione alle convention o con l’acquisto di merchandise spesso di pessimo gusto, ma tant’è: al cuor non si comanda.
Ad un mese dal lancio, JJ ha cambiato registro perché doveva rivolgersi a quanta più gente possibile e ha scoperto le carte. Un vero maestro della comunicazione, non c’è che dire: in altre epoche avrebbe avuto un posto di rilievo in un regime totalitario. Ma basta parlare di JJ.
Il film è simile a tanti altri del suo periodo, troppo simile. È spettacolare, scenografico, ci sono gli effetti della ILM, un combattimento con le spade, un vecchio saggio con le orecchie a punta, un pianeta di ghiaccio con dei mostri e una base… Dove ho già visto tutte queste cose in un film? Fosse stato girato qualche anno prima, avremmo avuto decine di scene in bullet time, ora abbiamo due ore di finti lens flare, anche quando non c’è nessuna sorgente luminosa che possa provocarli, ma tanto sono aggiunti in digitale.
Non si può dire che sia un brutto film, ma manca l’essenza di Star Trek. Mancano i messaggi al di là della spettacolarità, mancano i personaggi che non siano le caricature di quelli della Serie Classica, manca soprattutto uno spirito di corpo tra i marinai dell’Enterprise, che in questo film vanno d’accordo quasi solamente quando si baciano. Certo, non si può pretendere profondità da un film i cui dialoghi a volte sfiorano l’idiozia: «Io sono sulla navetta, tu no» «Io sono sull’astronave, non sono sulla navetta» «Ma tu dovresti essere sulla navetta non sull’astronave» «Invece sono sull’astronave e tu è bene che resti sulla navetta» «Ma se tu resti sull’astronave, non potrai più essere sulla navetta!» «Sono sull’astronave perché il mio posto è qui» (manco fosse una canzone dei Pooh). L’avevamo capito da subito che una era sulla navetta e l’altro sull’astronave senza bisogno che ce lo dicessero i dialoghi; dopo la seconda battuta in molti hanno sperato che Nero sparasse un siluro alla navetta per porre fine a questo strazio di dialogo. Purtroppo il nemico anche questa volta è un incapace, probabilmente è una clausola contrattuale. In undici film di Star Trek ci sono stati probabilmente tre cattivi decenti (V’ger, Khaaaaaaan e Gorkon Chang), forse è il tristo fato dei film della serie.
Molti si sono entusiasmati per le citazioni di altri film (altra moda del momento: i film che citano gli altri, praticamente dei patchwork cinematografici), ma Star Trek ci aveva abituato ed essere la fonte ciò che veniva citato per la profondità dei temi, peccato.
Quarant’anni fa Star Trek è stato ciò che, in un panorama di telefilm di pura azione, ha trattato lo spettatore da essere senziente; vent’anni dopo il franchise è riuscito in un’altra missione simile perché aveva ancora molto da dire a chi stava ad ascoltare. Evidentemente adesso Star Trek non riesce più in questa missione e lascia, fatalmente, lo spazio ad altri perché, come in biologia, se si lascia un vuoto, altri lo riempiono.
4 responses to “L’ombra di Star Trek”
JJ è più di un furbacchione e certamente sopravvalutato.
Il film in definitiva è molto godibile, direi anche bello.
Chiaro che non è Star Trek, che io da anni identifico con Picard & C.
Ma l’obiettivo sono i soldi e quindi la sua missione è riuscita.
Ho il sospetto che star trek non sia adatta ai film.
Ha bisogno di tempi, ritmi, ripetizioni che un film, semplicemente, non ha.
Prima o poi, comunque, andrò a vederlo 😀
Su questo concordo con te, prova ne sia che il primo film di Star Trek che ha spaccato davvero al box office (l’ultimo, appunto) e’ uno Star Wars 🙂
Oddio, è da quando è uscito che leggo recensioni a destra e a manca e non mi risolvo a vederlo per farmi un’opinione tutta mia.
Ma non ce la faccio.
E’ più forte di me.
Prima o poi…