Cos’hanno in comune malware e spam? Molto più di quello che una persona non del settore possa immaginare.
Innanzi tutto, alcune premesse doverose. Per quanto difficile da credere, lo spam rende soldi a chi lo gestisce. Il fatto stesso che continui ad esistere significa che è una pratica conveniente. Lo spam non è opera di un ragazzino solitario, ma è un’azione coordinata portata avanti da organizzazioni malavitose. Il malware non è più il virus scritto dall’universitario per noia o per goliardia, ma è un programma che ha il preciso e deliberato scopo di assumere il controllo di un computer o carpirne i dati (o entrambi).
Se è vero che molti computer casalinghi non hanno veramente nulla da nascondere al mondo (onestamente, le foto delle vostre vacanze e dei vostri compleanni non interessano a terzi), parimenti il mondo della malavita organizzata non ha interesse alle foto delle vostre vacanze. Ciò che fa gola del vostro computer è la sua connessione permanente a Internet, ovvero la vostra banda.
Il malware di ultima generazione fa di tutto per non essere scoperto dall’utente, se ne sta zitto zitto in un angolino del vostro computer e sfrutta la banda o la capacità di calcolo della vittima per scopi non esattamente ragolari quali, a titolo di esempio:
- attacchi distribuiti di denial of service;
- attacchi per tentare di indovinare le password di sistemi protetti;
- scansioni di blocchi di indirizzi per vedere se ci sono servizi da attaccare;
- invio di spam, magari pescando degli indirizzi anche dalle vostre rubriche o dalla cache del vostro browser;
- crack di sistemi CAPTCHA;
- server di distribuzione di materiale illegale (software, musica, film).
Possono passare mesi prima che ci si accorga di essere stati infettati da qualche malware e durante quel periodo potreste aver contribuito ad inviare migliaia di mail di spam: riflettete su questo la prossima volta che considerate l’antivirus o l’aggiornamento del medesimo una scocciatura.
One response to “Malware e Spam”
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