Perché gli episodi dei telefilm americani durano sempre circa 45 minuti? Perché molti libri hanno un numero di pagine simile tra loro? Perché non è stata inclusa un’altra canzone in un determinato CD?
Sono tutte domande che, prima o poi, ci si pone e hanno tutte una risposta simile: per necessità di formato.
I telefilm americani sono pensati per essere infilati in slot da un’ora (pubblicità inclusa), i libri sono spesso ottenuti ripiegando e tagliando fogli più grandi e i CD hanno un limite di spazio ben determinato.
Pero’ c’è chi realizza i webisodes scaricabili via Internet, ci sono gli eBook e la musica la acquistiamo con iTunes, perché ci sono ancora queste limitazioni? Questa è, secondo me, la vera domanda da porsi: perché si rimane attaccati a vecchi schemi quando questi stanno per essere mandati in soffitta?
Si dirà «Per mantenere la compatibilità verso i vecchi sistemi, nel caso in cui il contenuto debba essere fruito, un giorno, anche sui vecchi media». Certo, è per la stessa ragione per la quale in Vista io trovo strutture dati e layer di compatibilità con Windows XP, Windows 2000, Windows NT, Windows 98, Windows 3.11, MS-DOS… Fortunatamente l’industria dello spettacolo non è conservativa come l’informatica: le vecchie cassette a nastro C42 non potrebbero più contenere un CD audio.
Siamo in un periodo di mutamenti: la congiuntura obbliga (finalmente!) chi di dovere a mettere in il cervello e a tagliare i ponti con il passato (costoso) per guardare al futuro. Qualcuno, prima o poi, si accorgerà di quanto sia anti-ecologico tagliare, stampare, distribuire, vendere, raccogliere (un poco), tritare, mescolare rimettere in circolo tonnellate di polpa di legno per i quotidiani, siano essi freepress o a pagamento. La maggior parte di noi ha in tasca o in borsa dispositivi che potrebbero serenamente scaricare da Internet o da un hotspot il quotidiano (o la rassegna di articoli) che preferiamo. Con il medesimo (o altro) dispositivo potremmo leggerlo e potremmo anche archiviare gli articoli che più ci interessano. Invece ogni giorno ci troviamo tra le mani del legno morto impiastricciato da inchiostro puzzolente che sporca pure mani e vestiti.
Oggi un episodio è tarato per uno slot televisivo; e se domani fosse tarato per il tempo medio di percorrenza di un pendolare o per il tempo medio della pausa pranzo, escluso il pranzo?
O se un quotidiano venisse impaginato per essere letto sui dispositivi palmari (cellulari, PDA, Balckbery, iPhone…) o sull’ePaper?
O se una canzone fosse equalizzata per l’ascolto con le cuffiette e la compressione MP3?
Il web sta mandando pian piano in soffitta i font con le grazie perché i font sans serif rendono meglio a video. Fra un po’, probabilmente, altri formati andranno in soffitta, ma forse questa volta nessuno piangerà se video kills the radio star.
2 responses to “Formati”
OK! Un DVD supera le 3 ore di capacità, non so quanto dura una “pizza” da proiettore 36mm, ma limitare un film a due ore massimo (tagliando scene girate) ancora non lo capisco.
Ah, tranquillo che i nostalgici del CD si aggiungeranno ai nostalgici del vinile.
Parlando di formati digitali, perchè chi pubblica ebook in PDF li fa per A4 e non per A5? Ignoranza, pigrizia o cosa?
Leggo comdamente un A5 su un monitor per desktop e su un display tascabile (esclusi cellulari comuni), un A4 va bene solo per un desktop.
Il PDF non è l’unico formato per gli eBook e non è nemmeno il più adatto perché, appunto, non è riformattabile.