Durante un raid al supermercato ho acquistato per curiosità una bottiglietta di Bacardi Cuba Libre.
La curiosità ha due motivazioni. la prima è che il Cuba Libre è l’unico modo in cui riesco a bere quel liquame scuro dolce e la seconda è che avevo sentito molte voci negative riguardo a quel tipo di bevande alcoliche in bottiglia.
Secondo la ricetta IBA, il Cuba Libre è realizzato con 1/3 rum bianco, 2/3 cola e lime come guarnizione.
La versione in bottiglia venduta da Bacardi è fatta con il 12% di Bacardi Gold, quindi è 1/8 rum scuro e 7/8 cola e non contiene succhi di limone o lime; l’elenco degli ingredienti si conclude con l’acido fosforico E338.
La prima impressione che ho avuto consumando il Bacardi Cuba Libre è stata una disgustosa prevalenza del gusto dolce che copre tutto. Non si sente il tocco acidulo del lime (o limone, come fanno tutti, anche se si pavoneggiano dicendo di usare solamente lime) né si avvertono il gusto del rum e dell’alcool.
Quest’ultima caratteristica è, secondo me, il pericolo maggiore perché la bevanda viene percepita come dolce e non come alcolica, sebbene abbia lo stesso contenuto alcolico di una birra chiara, 5% in volume.
È decisamente una bevanda destinata alla fascia giovane del mercato e molto zuccherina, la qual cosa è attraente per un consumatore giovane, che potrebbe non rendersi conto di bere la stessa quantità di alcool che troverebbe in una Guinness.