Robot è diventato un gradevole appuntamento fisso, uno di quelli che ogni tanto ti fa pensare «ma quando esce il prossimo Robot?»
L’appuntamento nell’appuntamento per me è l’editoriale di Vittorio: non c’è nulla da fare, ci potrebbe essere anche un inedito di $noto_autore, ma prima di tutti viene l’editoriale.
Robot 54 mi è arrivato da poco e ho già finito di leggere tutti i racconti, gli articoli me li tengo per una lettura più calma.
Come al solito, la scelta è variegata ed intrigante e ogni racconto è peculiare. Per questo numero non ho un mio preferito perché ne farei arrivare almeno tre a pari merito e quindi tanto vale.
Bellissima anche la copertina di Maurizio Manzieri, intervistato da Silvio Sosio in questo stesso numero.
La sensazione complessiva sfogliando questo numero è che il sense of wonder non sia (ancora?) morto, ma sia, anzi, vivo e scoppiettante sotto varie forme e incarnazioni.
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