I, Robot di Cory Doctorow è uno dei racconti disponibili gratuitamente che ho caricato sul mio Cybook che ho letto qualche giorno fa.
Il racconto è notevole e dipinge una possibile evoluzione del sistema economico americano, in cui vincono le pressioni monopoliste di chi detiene la quota maggioritaria del mercato, che di fatto blocca il progresso tecnologico utilizzando dei pretesti per mantenere la posizione dominante.
I temi della negatività di sistemi economici o tecnologici “chiusi” ricorrono sia in Doctorow sia in Stross; credo che entrambi abbiano ragione a sensibilizzare il lettore in merito ai pericoli che si corrono “dando le chiavi di casa” a terzi che in cambio forniscono solamente un maggiore controllo coercitivo sulla fruizione dei contenuti.
Sia chiaro, non sono un sostenitore del “tutto gratis”, ma ritengo che chi paga per un contenuto non debba essere più limitato di chi non paga, bensì debba avere qualcosa in più, o comunque non debba avere qualcosa in meno.
Credo che il paravento della pirateria regga fino ad un certo punto e sia più un pretesto (vedi sopra) che un vero problema. I veri amante di libri, di film, di musica, quelli che spendono centinaia di Euro l’anno in questi campi possono sì scaricare qualcosa in maniera non propriamente legale, ma spesso per provarlo, o per avere un’anteprima. Queste persone (ripeto: quelle che danno tanti quattrini a chi ci presume tutti colpevoli di furto) conoscono il valore di un film, di un libro o di una canzone e tengono troppo agli autori di queste opere per non pagare un corrispettivo.
Ho divagato un po’ rispetto al titolo del post, ma oggi va così.
Aggiornamento: secondo quanto citato oggi nel blog di Stefano Quintarelli, le major avrebbero perso in numeri assoluti lo 0,1% dei ricavi in quattro anni.