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Un’inutile testardaggine


Dell ha appena annunciato che il sovrapprezzo per il downgrade da Vista a XP di un PC sale a 150 dollari, il triplo del costo precedente.

Ci troviamo in questo periodo davanti ad un caso che forse ha come unico precedente l’infausto MS-DOS 4.0: Microsoft rilascia un sistema operativo nuovo, apparentemente migliore, ma il mercato non lo vuole e preferisce stare con il prodotto precedente. La differenza fondamentale tra l’esempio di MS-DOS 4.0 è il volume del mercato e la rapidità con cui si propagano le informazioni.

Bisogna fare un distinguo tra il mercato casalingo e quello business. Il distinguo in questo caso è il volume di soldi che muovono i due mercati. Il mercato casalingo cerca prodotti al ribasso e, una volta acquistato un computer, lo tiene per molto tempo (tralasciamo i fanatici dell’upgrade, che sono una minima parte): non è strano imbattersi in persone che in casa hanno un PC con Windows 2000 o Windows 98. Il mercato aziendale, di contro, muove più soldi ed è quello che spesso detta le regole.

Da un punto di vista di amministrazione dei sistemi, il sistema migliore è quello di cui si conoscono tutti i limiti, le richieste di hardware e gli eventuali bachi, mentre il peggiore è quello i cui comportamenti sono imprevedibili e le richieste hardware sono cospicue. Windows XP si colloca nella prima fascia di prodotto: utenti e amministratori di sistema lo conoscono bene, sanno quello che possono chiedere e quello che devono evitare.

Vista è stato ricevuto con freddezza (è un efumeismo) perché i vantaggi dell’adozione di un nuovo sistema operativo non compensano i problemi legati alle novità. Che senso ha rinominare e cambiare il posto dei menu solo per il gusto di farlo? Che senso ha aprire la configurazione della rete e vedersi comparire una finestra che ci avvisa che qualcuno sta aprendo la configurazione della rete?

Gli utenti sono passati da Windows 2000 a Windows XP perché in XP la gestione del Plug’n’Play era migliorata notavolmente, caratteristica non trascurabile, visto che tutte le periferiche sono Plug’n’Play. Gli utenti hanno percepito un’effettiva miglioria e hanno perdonato la cosiddetta “interfaccia Disney” perché tutte le cose erano allo stesso posto rispetto a Windows 2000, avevano lo stesso nome e si comportavano nello stesso modo, se non meglio.

La vicenda XP/Vista è un monito per chi ritiene che le società dettano le regole e il mercato si debba adeguare: già nel secolo scorso la presunzione di Henry Ford di vendere solamente automobili nere è stata castigata. Tutte le ditte dicono di ascoltare gli utenti, hanno moduli di feedback, svolgono indagini di gradimento e spendono un sacco di soldi per ascoltare i desiderata degli acquirenti.

Sarebbe l’ora che, una volta ascoltate le entità che danno loro i soldi, le società dell’IT comprendessero anche quello che i clienti stanno dicendo.


One response to “Un’inutile testardaggine”

  1. Certe aziende non capiscono neanche che qualcuno possa non volere una nuova licenza, vendono tutto il pacco e se ti sta bene amen, altrimenti ne paghi le conseguenze (anche legali, considerato che per far valere un diritto basilare come la garanzia all’HW spesso bisogna rivolgersi ad un avvocato)

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