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Istigazione alla pirateria


Una cliente è in possesso legittimo delle licenze d’uso di un costoso e utilissimo programma di CAD tridimensionale. Il sistema di gestione delle licenze di questo programma risiede su un server oramai dismesso; viene quindi richiesta al fornitore la procedura per migrare il programma di gestione delle licenze su un altro server.

Arriva la mail con una procedura apparentemente semplice e il nuovo file delle licenze. La prima sorpresa è la scoperta che il file delle licenze è legato al MAC address della scheda di rete. Oltre all’opinabilità di una scelta simile, ci accorgiamo presto che dobbiamo disabilitare la ridondanza delle due schede di rete del server, introducendo un insensato single point of failure nel medesimo.

Una volta installato e configurato il software di gestione, ci accorgiamo che nei client il nome del server che gestisce le licenze è disseminato in vari file; poco male: i file hosts e lmhosts sono lì apposta.

Una volta avviato il programma sul client ci accorgiamo che il file di licenze rilasciato deve essere convertito in un nuovo formato attraverso un’appliance presente sul web del fornitore. Ma non potevano farlo loro prima di mandarci il file o mandarci il file in entrambi i formati?!

Ci colleghiamo con le credenziali già in nostro possesso (ovvio: siamo utenti paganti registrati) al sito, ma scopriamo che il nostro account non può eseguire l’appliance e dobbiamo contattare il fornitore. Notare che l’account è il medesimo al cui nome è intestata la licenza.

Morale: dopo varie imprecazioni e altri problemi taciuti in questo testo per pietà verso i miei due lettori gettiamo mestamente la spugna, evitiamo di bloccare ulteriormente il lavoro dell’azienda e ci teniamo il vecchio server, confidando nell’intervento di qualcuno che sia in grado di recitare le rune necessarie per completare con successo questa operazione.

Compiendo un piccolo salto nel passto di una ventina d’anni, molti studi che utilizzavano AutoCAD e altri pogrammi ad esso correlati acquistavano le licenze legittime, ma utilizzavano le versioni pirata perché le varie chiavi hardware necessarie per i diversi programmi andavano in conflitto tra loro e impedivano l’uso legittimo del software.

Vent’anni di informatica e non è cambiato nulla: chi si comporta in modo onesto e regolare finisce per avere meno diritti d’utilizzo legittimo e più impedimenti rispetto a chi utilizza versioni illegittimamente sprotette del medesimo programma.


3 responses to “Istigazione alla pirateria”

  1. Certe aziende meriterebbero il fallimento.
    Chennesò un giudice che autorizzasse con una sentenza l’esistenza di un clone del programma cad senza tutti i lucchetti dell’originale…

    Giusto ieri uno mi ha chiesto se autocad su mac girasse. Io ho dovuto far spallucce.

  2. Beh, al mio amico che aveva Vectorworks gli hanno rubato il portatile con la chiave hardware inserita. Per poter usare il suo software originale (oltre al costo del mac rubato) avrebbe dovuto spendere 500 euro per riavere una nuova chiave HW… ha abbandonato il sw.

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