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Virtualizzazione e asset management


Quanti PC abbiamo?

Questa domanda è il tormentone del dipartimento IT (Information Technology, noto precedentemente come EDP) di qualsiasi organizzazione non minuscola. Molti responsabili IT cercano di rispondere a questa domanda utilizzando un software apposito che si sobbarca l’onere di enumerare i macchinari in carico all’organizzazione.

All’inizio c’erano programmi che installavano sui client degli agenti intrusivi e pesanti (chi si ricorda SMS di Microsoft?). Poi sono venuti programmi che sfruttano i dati WMI e altre strutture messe a disposizione da Windows senza la necessità di installare un client su ogni PC (ho scritto anche io uno di questi software).

Purtroppo questi programmi sono ancora limitati non dalle loro funzionalità, ma da impedimenti oggettivi: non tutti i computer “conoscono” il proprio numero di serie, per non parlare di quello del monitor o della stampante ad esso collegati. Inoltre il sistema di raccolta automatica dei dati funziona solitamente sulle macchine connesse ad un dominio Active Directory (o analogo) e lascia fuori le macchine dedicate a funzioni particolari o comunque sconnesse dalla rete. Inoltre, per ragioni di stabilità spesso i server non vengono recensiti dai sistemi automatici di raccolta dati, sebbene la gestione dell’inventario di queste macchine dovrebbe essere relativamente semplice (ma ci sono delle eccezioni).

Ma le cattive notizie non sono terminate, anzi.

La virtualizzazione dei server (prima) e dei PC (ora) aumenterà ulteriormente la complessità di un sistema automatico di inventario. L’inventario dell’installato, infatti, non serve semplicemente a “contare le teste”, ma è utile per fornire una statistica sulle capacità dei client (memoria, processore, disco rigido) al fine di poter pianificare gli acquisti di nuove macchine o verificare potenziali problemi nel caso venga installato una nuovo software con richieste specifiche.

Se prima ci si accontentava di un certo errore statistico dei sistemi automatici di inventario dovuto a situazioni limite, adesso si potrebbero avere dati notevolmente scostati dalla realtà. Certo, si potrebbero filtrare i dati provenienti da macchine virtuali VMWare (in quelche modo è possibile farlo), ma non potrebbe essere così facile contare le macchine vere per scopi di gestione dell’inventario e non si avrebbe comunque un’idea realistica delle caratteristiche dei PC (fisici o virtuali che siano) che gli utenti stanno utilizzando.


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