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Chi guida e chi segue


Lo spunto di questo post deriva da una notizia degna di essere segnalata per vari motivi: Microsoft ha annunciato di aver proposto alla comunità Linux l’inserimento del codice di alcuni device diver per migliorare l’integrazione di Linux con Hyper-V, il sistema di virtualizzazione della casa di Redmond.

L’aspetto che ha suscitato più clamore è, dal mio punto di vista quello meno significativo. Qualche persona di Microsoft sta già collaborando con almeno un progetto open source e qualcuno potrebbe fare outing durante l’ultimo quadrimestre dell’anno, se le mie fonti sono attendibili (vedremo). Anche Apple collabora con il mondo open source: lo scorso anno l’azienda di Cupertino ha fornito alcune patch per Dovecot che si spingevano oltre l’integrazione la mera integrazione con i suoi prodotti. Per altri grandi e piccoli nomi dell’informatica la collaborazione con Linux o altri progetti open source è un comportamento assolutamente normale da molto tempo.

Ciò che, ancora una volta, è da rilevar è che Microsoft non riesce ad anticipare il mercato e a creare delle tendenze, ma conferma la sua politica di inseguitore di tendenze già in atto. Probabilmente è quello la maggior parte (in termini di fatturato) dei clienti chiede a Microsoft perché nessuna BigCorp se la sentirebbe di fare esperimenti su qualcosa che non è il suo core business ed questo potrebbe anche essere una delle ragioni del successo economico della casa di Redmond. Anche questa volta Microsoft arriva buon ultima nel supporto palese al mondo open source, seguendo il percorso della frase attribuita a Gandhi “First they ignore you, then they laugh at you, then they fight you, then you win”.

La vittoria forse è palese con l’azione plateale di proporre del codice per Linux, ma è cominciata quando, nel 1995, Microsoft spingeva il servizio MSN quando andavano verso Internet: le prove sono ancora lì nei vecchi CD di installazione della prima versione di Windows 95.

Che Microsoft non faccia innovazione ma segua dei trend è un fatto incontrovertibile, ma è quello che le chiedono i suoi maggiori clienti, che installano Windows sui server aziendali, ma giocano con Linux e hanno un iPhone in tasca.


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