Kindle sta per sbarcare da questa parte dello stagno, Sony pare creda davvero nei lettori di ebook e Barnes and Noble ha annunciato una sua versione di lettore. Potrebbero essere questi i segni che le pietre stanno veramente iniziando a rotolare?
Gutenberg ha avuto successo non tanto per la bontà della tecnologia che utilizzava, quanto per i costi nettamente inferiori dei suoi libri rispetto a quelli del suo periodo: la stampa a caratteri mobili non era solamente una buona idea, ma era dannatamente conveniente e permetteva di distribuire tante copie a costi ridotti rispetto agli amanuensi. Parimenti, il libro elettronico permette di evitare di far girare polpa di alberi morti sui camion ed arriva velocemente al fruitore del contenuto senza troppi passaggi intermedi.
Lasciando da parte la carta stampata per la notizia quotidiana, che fine faranno gli editori di libri? La mia opinione è che dipende da loro. Il rischio degli editori è che la grande distribuzione dei libri (Amazon, Barnes and Noble, Waterstone, Feltrinelli) prenda il sopravvento ed estrometta l’editore dalla catena alimentare del libro, che si ridurrebbe ad autore-distributore-lettore. L’alternativa dell’editore è che diventi esso stesso distributore, visto che non deve farsi più carico di portare il mazzo di fogli stampati in libreria o a casa del lettore, ma è il lettore che accede alla vetrina dell’editore tramite la Rete.
Probabilmente i grandi editori per primi diventeranno essi stessi distributori di contenuti o si affilieranno a catene di distribuzione (Amazon). Però Internet ha dimostrato che, diversamente dal mondo reale, anche un piccolo editore può godere di visibilità paragonabile al grande, puntando magari sulla specificità o sulla verticalità di un settore, come ad esempio ha fatto l’editore che ospita questo blog. Purtroppo nell’ultima fiera dei piccoli editori di Belgioioso (PV) non ho visto nulla di tutto ciò, ma, salvo rarissime eccezioni, solamente una distesa di alberi morti con stampati argomenti ritriti, di poco interesse e, spesso, anche un po’ presuntuosi. Ebook? Nemmeno l’ombra!
Se (o dovrei scrivere quando?) si farà strada l’editoria elettronica ci saranno degli scossoni iniziali di non poco conto: chi non si sa innovare non farà una bella fine e urlerà contro il mercato, contro l’ignoranza della gente, contro il sistema… Chi riuscirà a vedere oltre il proprio naso, chi non avrà paura di osare, chi non tratterà i propri clienti come dei pirati potrebbe avere una sorte migliore.
L’opzione per ridurre i costi di produzione e concentrarsi sui contenuti è lì fuori dalla porta che sta bussando: amanuensi o caratteri mobili?
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