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Addio Le Scienze e grazie


Le ScienzeHo deciso di congedarmi da Le Scienze perché non riconosco più nella sua forma attuale il mensile che ha contributo, tra gli altri, a formare il mio sapere scientifico; lascerò, infatti, scadere il mio abbonamento senza più rinnovarlo dopo quasi trent’anni che seguo la rivista.

Potrei sembrare un vecchio brontolone non al passo con i tempi moderni e con i nuovi paradigmi della comunicazione, come dicono gli auto-proclamati esperti dei new media, e probabilmente lo sono (io brontolone, non loro esperti).

Quando ho iniziato a leggere Le Scienze durante i primi anni del Liceo Scientifico mi trovavo davanti a contenuti non facili da capire, ma sapevo che la scienza non era facile e richiedeva molto sforzo per essere compresa. In quel periodo c’era Scienza e Vita Nuova, molto più divulgativo, che avevo iniziato a leggere avidamente durante la scuola media. Le Scienze all’inizio è stata una sfida dura, ma con il tempo ho apprezzato gli articoli lunghi e approfonditi, alla fine dei quali si poteva dire di avere un’ottima padronanza della materia.

Negli ultimi anni Le Scienze è diventato più divulgativo e più spettacolare: gli articoli si sono contratti, diventando spesso superficiali o incompleti. In un certo senso, Le Scienze di adesso assomiglia fin troppo a Scienza e Vita di quando ero ragazzino. Non mi va bene.

I già citati pseudo-esperti potrebbero dire che non c’è più nessuno che leggerebbe articoli complessi o approfonditi. Non è vero! Se questi “esperti” sono intellettualmente pigri, non significa che anche gli altri lo debbano essere: non tutti si accontentano di un executive summary di 10 righe o di cinque slide di PowerPoint come spiegazione. Qui fuori c’è gente che non smette di chiedere “perché?”, che vuole sapere e non si accontenta di una spiegazione sommaria o di quattro immagini spettacolari. Non è questa la scienza che stiamo cercando.

Si dice che Internet stia uccidendo la carta stampata; in questo caso è la carta stampata a banalizzarsi prima e a commettere un suicidio (premeditato?) poi.

Grazie ancora a Le Scienze per aver contribuito alla costruzione del mio sapere scientifico, a soddisfare alcune mie curiosità e a crearne molte altre; all good things must come to an end e ora si prosegue su Internet.


4 responses to “Addio Le Scienze e grazie”

  1. Come non quotarti in tutto Luigi?

    Vedere Le Scienze abbassarsi al livello di un Focus “di lusso” non fa che stringere il cuore…

    Giusto il mese scorso mio cugino acquisito (che possiede l’intera collezione dagli anni 60) mi faceva vedere alcuni dei primi numeri. Il confronto è stridente (splendide le illustrazioni a china): è un po’ come vedere l’enciplodedia Treccani confrontata con i “Quindici” (ti è piaciuta la vetusta citazione?)

    Omar

  2. Omar: esattamente il mio pensiero. La copertina che ho digitalizzato e’ di uno dei primi Le Scienze che ho acquistato. Un volume corposo e denso di informazioni, come mi aspetterei da una rivista di qualita’.

  3. Leggo le Scienze dal 1970. Tempi universitari. Ed ora scopro, per caso, che anche altri la pensano come me.

  4. Valeriano: potrei essere presuntuoso, ma credo che buona parte di quelli che che leggevano abitualmente Le Scienze (diciamo) fino al 1999 la pensino esattamente cosi’.

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